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al testo proposto da Marisa Madonini
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Nonostante le stroncature della censura sovietica, si legge che M. Bulgakov rimanesse fiducioso e avesse un buon carattere. Ecco alcuni brevi pensieri tratti dalle sue lettere al fratello negli anni trenta del '900:
'Sono, mi viene da pensare, una macchina astrusa che produce ciò di cui l'Urss non ha bisogno...'
E poi ancora : 'Di me posso dirti che le mie opere sono tutte defunte, così come ogni mio progetto letterario. Sono condannato al silenzio e, molto probabilmente, alla fame. In condizioni proibitive ho finito una pièce su Molière. Tribolo da più di un mese e mezzo, eppure è Molière, è il Seicento, non ha nulla a che fare con l'attualità. Se andasse male, nulla potrà salvarmi. Già ora faccio una vita grama. La mia nave sta affondando, l'acqua ha già raggiunto il ponte e lo dico a mente lucida. Devo andare a fondo con dignità'
da : M. Bulgakov : 'Cronaca di una vita', di Marietta Cudakova (Odoya) |
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